Cannero - i castelli

 

PIRATI DI LAGO

Castelli di Cannero

Ma esistevano veramente i pirati del lago o si tratta di semplici leggende metropolitane? La storia ce lo conferma. Non per nulla molti paesi sono sorti a debita distanza dalla costa, abbarbicati sui monti difficilmente accessibili. I villaggi rivieraschi, abitati prevalentemente da pescatori, si tutelavano però ponendo all’ingresso del paese robusti portoni che venivano regolarmente chiusi e sbarrati al sopraggiungere della notte.

 

FRATELLI BANDITI

I più famosi pirati del Lago Maggiore furono certamene i Mazzarditi che, a partire dal 1403, terrorizzano con le loro scorrerie tutto il lago, avendo come base i castelli di Cannero. Costruiti tra il 1200 ed il 1300 come baluardi dei Visconti per il controllo della parte nord del lago, furono denominati originariamente castelli Malpaga. Approfittando dello scarso controllo effettuato dal Ducato di Milano a fine XIV secolo, i cinque fratelli Mazzarditi conquistarono il litorale e instaurarono un regime di tirannia, utilizzando il castello come rifugio per effettuare incursioni nei villaggi costieri. Nonostante il nome, i due isolotti che ospitano i castelli si trovano nel comune di Cannobio e non in quello di Cannero Riviera.

UN SEQUESTRO DI PERSONA D’ALTRI TEMPI

Uno di questi fratelli detto il Carmagnola, affidò al fratello Simoncello l’incarico di rapire la moglie del podestà di Cannobio per obbligarlo a pagare un riscatto. La donna si era però rifugiata nel convento dei frati Umiliati a Cannobio. L’impresa non era semplice, ma Simoncello era un uomo senza scrupoli: uccise il frate portinaio e ne gettò il corpo non lontano dalla roccia del Sasso Carmine, a strapiombo sul lago. Indossò quindi le vesti del povero frate e col suo mazzo di chiavi penetrò con facilità nel convento. La moglie del podestà venne rinchiusa in una delle torri del Castello in attesa del prezzo del riscatto.

 

LA REAZIONE DEL DUCA

Un messo comunicò la notizia al Duca Filippo Maria Visconti, signore di Milano salito al potere nel 1412. Stanco delle malefatte di questa famiglia di pirati, Filippo Maria Visconti nel 1414, con l’ausilio di ben cinquecento uomini, assediò i Mazzarditi nel castello nel tentativo di liberare la povera Cristina, moglie del podestà, li sbaragliò e li costrinse alla fuga. La leggenda vuole che i cinque fratelli, dopo la sconfitta, gettati nelle acque del lago con un sasso al collo, siano morti annegati

 

L’INCERTA SORTE DEI CASTELLI DI CANNERO

La proprietà degli isolotti passò, a partire dal 1519, nelle mani del Conte Ludovico Borromeo, che ordinò la costruzione di una nuova possente rocca al posto della fortezza distrutta durante l’assedio dei viscontei, chiamandola «Vitaliana». Ed è questa, in realtà, la costruzione che vediamo oggi, non più il castello dei fratelli pirati. La rocca di Cannero però nel corso dei secoli venne progressivamente abbandonata a se stessa, diventando rifugio di contrabbandieri, luogo di elezione dei pescatori e persino sede di una banda di falsari.

E OGGI?

Attualmente rimangono solo le rovine delle antiche fortificazioni, interessate però da anni da un ambizioso programma di recupero. Una grande gru si scorge in lontananza, ma la conclusione dei lavori è ancora di là da venire. A lavori ultimati, la Rocca Vitaliana dovrebbe aprire al pubblico. Si vocifera che i pirati abbiano celato nei fondali del lago le loro ricchezze accumulate in anni di razzie e di latrocinio. Realtà o leggenda?

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