Maccagno - Monte Venero

 

MONTE VENERE TRA PASSATO E FUTURO

Affresco chiesa Monte Venere

Una vecchia cartolini degli anni ’30 ci riconnette ancora una volta con la devozione popolare che si innestava su luoghi ritenuti sacri anche durante il paganesimo: si tratta del santuario sul monte Venere.
Proprio questo nome starebbe ad indicare in tempi antichissimi la presenza di un tempio dedicato alla dea Venere che, in epoca cristiana, fu sostituita dal culto della Madonna delle grazie.
 L’affresco della chiesa rappresenta la Vergine circondata dai santi Aquilino, Antonio, Sebastiano, Vincenzo e Rocco.

Interno del Santuario di monte Venere

LE ORIGINI REMOTE DEL SANTUARIO

L’immagine di S. Rocco avvalora l’ipotesi che il luogo fosse stato prescelto come lazzaretto durante la peste.
 Più verosimilmente la chiesa venne costruita a scopo devozionale per i contadini che stanziavano nelle abitazioni limitrofe per la cura dei campi e per l’allevamento bovino e caprino.
 Le numerose balze e i terrazzamenti indicano un’agricoltura fiorente, capace di sfruttare la configurazione dei terreni posti in una sorta di anfiteatro naturale, protetto dalle insidie dei venti.
 Lo testimoniano i numerosi ruderi ancora presenti in loco.
 Un’erta mulattiera si inerpica lungo silenziosi boschi solitari.
 Qui i maccagnesi salivano per affidare la salute dei loro cari alla protezione della miracolosa effige della Vergine.
Ogni anno, la prima domenica di luglio, si celebrava e si celebra la festa, un tempo con una sagra gastronomica a base di polenta e «usei scapàa».

UNA CAPPELLETTA NEL CUORE DEL VECCHIO BORGO

Cappelletta all’inizio della salita che porta al santuario

I vecchi maccagnesi, impossibilitati a percorrere l’erta salita che conduce al santuario, non vollero rinunciare alla loro devozione.
Per questo motivo eressero negli scorsoi anni, nella piazzetta antistante il Centro di solidarietà, una graziosa cappelletta con l’immagine della loro Madonna di Venere, presso la quale si radunano periodicamente per la recita del Rosario.

 

UN VILLAGGIO ECOLOGICO PROIETTATO VERSO IL FUTURO

Le cascine fatiscenti che circondano la chiesa, prese in comodato d’uso dal Comune, in tempi recenti sono state riattate da un gruppo di giovani che hanno creato un eco-villaggio per dimostrare che si può vivere anche a basso impatto ambientale.
Non manca niente qui all’eco-villaggio Monte Venere: c’è il forno solare, l’essiccatore naturale, la compost toilette, la serra a goccia, la doccia solare.
Ci sono pure le arnie che rappresentano il top della tecnologia produttiva green.
Tutta tecnologia naturale, costruita per avere il minimo impatto sull’ambiente.
L’energia elettrica c’è, così come arriva anche il segnale Internet.
 Gli abitanti fissi dell’eco-villaggio sono riusciti anche a sostenere via Web gli esami universitari che si danno online. Insomma, gli abitanti dell’eco-villaggio Monte Venere non sono fuori dal mondo, ma il loro mondo è molto ecologico.
Una baita da una decina di posti letto – la Campagnola – accoglie chi desidera soggiornare, dando, magari, anche una mano al villaggio.
Altrimenti basta lasciare un obolo che va a finanziare il progetto.
 Pezzettino per pezzettino, tutto è recuperato e riusato, tutto qui ha nuova vita.
 Le due compost toilette le ha costruite Lele dopo aver visto diversi tutorial.
Sono perfette: nessun odore grazie alle foglie che si devono usare sugli escrementi e a un canale di aerazione.
 E poi Lele ha aggiunto nel gabbiotto della toilette finestre sul panorama.
 Piacevole la vista sul verde circostante.
Un cartello dice: lasciate quello che potete anche per acquistare le collanine handmade o le sculture di Andrea fatte con la tecnica del mosaico che si apprezzano anche nei pavimenti e alcuni rivestimenti delle baite.

Effige miracolosa

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