Cervo volante

Mi chiamano cervo volante ma non sono un cervo come quelli che corrono nei boschi, sono un insetto, veramente un po’ grossino ed in teoria non potrei volare perché sono pesante, ma io ci provo lo stesso e per spostarmi faccio dei piccoli voli in linea retta.

 Mi chiamano così solo perché ho due grandi antenne che sembrano proprio le corna di un cervo e mi servono per aggrapparmi agli alberi.

Durante uno dei miei brevi voli, mi sono ritrovato su una superficie liscia e purtroppo a zampette in su! In questi casi per noi insetti la situazione è molto critica perché, se nessuno ci aiuta, da soli spesso non riusciamo a rimetterci dritti sulle nostre zampette e potete immaginare cosa può succedere.

Dunque ero lì sdraiato sulla schiena che facevo ruotare le mie zampette nella speranza di riuscire a rigirarmi ma vicino passavano solo formiche, qualcuna mi diceva: «Ehi cervo cosa stai facendo?»  Io rispondevo: «Non vedi cosa sto facendo? Sto cercando di rimettermi in piedi!».
Le formiche forse facevano finta di non sentire anche perché loro non potevano proprio aiutarmi.

Ero veramente un po’ stanco quasi non ce la facevo più anche perché noi siamo un ottimo cibo per gli uccelli.
Appena ci vedono si fiondano su di noi ci prendono con il becco e poi ciao… chi si è visto si è visto.

 Ad un certo punto vedo qualcosa di grande grande che si avvicina e penso: «Ecco ci siamo, qui qualcuno mi ha visto e vuol farmi diventare il suo pranzo».
Ma vedo che questa cosa grande ad un certo punto con un piccolo pezzettino di legno cerca di aiutarmi a rigirarmi.
Yuppy!!! penso, ma chi è questo grande gigante che, invece di mangiarmi oppure schiacciarmi, perché tante volte veniamo schiacciati, mi ha aiutato?
 Che meraviglia! Allora ancora sulle mie zampette che sono sei, faccio dei piccoli passettini e vedo che il gigante mi guarda e penso che sono salvo.
Faccio qualche altro passettino e poi un capitombolo.
Cado giù accipicchia, cado ancora con le zampette per aria, però c’è il mio amico gigante, si avvicina ancora e sempre con lo stesso bastoncino mi rimette in piedi.

Penso di essere il cervo volante più fortunato dell’universo, in pochissimi possono avere un amico così generoso!

Davanti a me c’è una bella siepe e per noi le siepi sono dei posti sicuri dove possiamo rifugiarci.
Piano piano salgo su un ramo e mi accomodo in mezzo alle foglie fitte fitte.
Ora sono al sicuro, anche se mi sarebbe piaciuto stare ancora un po’ con il mio amico gigante, ma devo nutrirmi altrimenti sono troppo debole.
 Infatti io mangio le foglie, succhio il polline come le api, ma soprattutto mangio il legno, ma non il legno degli alberi vivi, il legno degli alberi morti che sono caduti e che ormai non servono più, però la mia funzione è quella di mangiarli e distribuirli sul terreno.

 Il mio amico gigante si avvicina alla siepe perché ha capito che mi sono nascosto lì, però io preferisco starmene qui tranquillo perché non si sa mai.
 Noi insetti non siamo molto amati soprattutto dai giganti che si chiamano anche umani.
Non so perché, ma loro certe volte hanno paura di noi che siamo così piccoli e allora decidono di schiacciarci.

 Noi abbiamo la nostra vita, le nostre abitudini ed ognuno ha un compito ben preciso stampato nel proprio cervello.
Di solito è un compito importante che serve a tutti sulla terra.

Chissà forse un giorno riusciremo a capirci ed a convivere senza paura.
Per ora io me ne sto qui ben nascosto in questa bella e fitta siepe che credo proprio mi farà da casa per un po’ di tempo, poi non lo so, farò ancora qualcuno dei miei voletti e andrò un po’ più lontano anche se non mi dimenticherò mai del gigante che mi ha salvato.

Fiabe di Nonna Betta

Utile documentazione sul Cervo volante su

Lucanus cervus – Wikipedia

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