Arturo Testa

OSPITI ILLUSTRI A COLMEGNA

 

Arturo Testa

Arturo Testa con la moglie maggio 2009 sul piazzale delle della chiesa di Colmegna

Dagli anni settanta per almeno un quarantennio trascorreva le sue estati a Colmegna insieme alla famiglia il celebre cantante e baritono ARTURO TESTA.
Molti ricordano ancora la sua voce forte e possente che si levava dal fondo della chiesa di Colmegna, in occasione della festa compatronale della Madonna della Neve per cantare l’Ave Mari di Schubert.
Testa fu famoso nel ‘59 al Festival di Sanremo, all’epoca di Villa, Dallara e Latilla, cui partecipò cinque volte, ma ebbe anche una ricca vita artistica nel mondo delle operette a Roma e Trieste ed ebbe notevoli affermazioni anche al Teatro della Piccola Scala, uno dei templi della lirica.

Nato a Milano il 24 gennaio 1932, aveva studiato col baritono Tagliabue, ma poi fu risucchiato dal mondo del grande intrattenimento popolare partecipando al Festival di San Remo, dove nel ’59 arrivò secondo, dopo Modugno nel BLU DIPINTO DI BLU, in coppia con Gino Latilla in una canzone che fu famosa ed esplose ai tempi IO SONO IL VENTO che impressionò il pubblico per la sua carica vitale innovativa e canora.
 Le sue doti si evidenziarono in maniera superlativa in una edizione di “Beggar’s opera” di Brecht e Weill, nel “Pollicino” di Henze, in “Orfeo vedovo” di Alberto Savinio e in una antologia sulla scapigliatura.
 Nelle operette, sempre diretto da Pippo Crivelli, Testa si mise in luce, tra Palermo e Trieste, in titoli famosi come “Cin ci là”, “Al cavallino bianco”, “La principessa della Czarda”, “Il Pipistrello” di Johann Strauss.
Ma un capitolo basilare sono proprio le sue esperienze nel mondo della lirica: dove mostrò le sue doti in una edizione di “Beggar’s opera” di Brecht e Weill, nel “Pollicino” di Henze.

Arturo Testa è scomparso a Milano nel 2021

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Torna in alto