Rompicapo
«Maledizione! mi si è staccato un bottone dalla giacca del mio tailleur, proprio adesso che sto per uscire e sono anche in ritardo!».
«Maledizione! mi si è staccato un bottone dalla giacca del mio tailleur, proprio adesso che sto per uscire e sono anche in ritardo!».
Serata plumbea e piovigginosa, una di quelle in cui ti senti strappare l’anima dal di dentro, oppresso da una malinconia mortale.
Dalla frazione Trezzino, attraverso una scalinata, contrassegnata da tredici cappelle della via crucis,
Pedrin era il primo di una nidiata di dodici marmocchi, cresciuti all’ombra della grande casa
“Ma fammi il santo piacere!”
“Ti dico che è così, non sarò mica scemo!”
Non meno ambiziosi dei loro conterranei erano quelli di Curiglia.
Don Callisto era giunto a Grantola nel fiore degli anni, rubicondo in viso e forte come una roccia
«Oh che storia mi tocca sentire!» sbottò il maresciallo Ducatoni della Finanza di Biegno, tormentandosi
Caterina, una ragazza già attempata, dal passato non propriamente limpido, era finalmente riuscita ad accalappiare l’uomo dei suoi sogni.
La vecchia sghignazzava: “Non la passerete liscia!”. Occhi vitrei e penetranti, labbra contratte in una smorfia beffarda,
Una lunga processione di rosarianti si inerpicava arrancando lungo i tortuosi sentieri della montagna, come capre al pascolo.
Oh povera Caruleu, quale sorte le fu mai riservata in quel fine giugno, così torrido, con l’aria irrespirabile e gli abiti che si appiccicavano addosso come francobolli!